Sabato
06
Gennaio 2024
Epifania del Signore
Matteo 2,2
Abbiamo visto spuntare
la sua stella.
san Carlo da Sezze

Ascolto

Isaia 60,1-6

Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante, palpiterà e si dilaterà il tuo cuore, perché l’abbondanza del mare si riverserà su di te, verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà, dromedari di Màdian e di Efa, tutti verranno da Saba, portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore.

dal Salmo 71

Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto, al figlio di re la tua giustizia; egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace, finché non si spenga la luna. E dòmini da mare a mare, dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi, i re di Saba e di Seba offrano doni. Tutti i re si prostrino a lui, lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca e il povero che non trova aiuto. Abbia pietà del debole e del misero e salvi la vita dei miseri.

Efesini 3,2-3.5-6

Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo.

Matteo 2,1-12

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Medito

Le nostre stelle sono tutte diverse. Aspettiamo anni per vederle sorgere; a volte le perdiamo di vista e dubitiamo della promessa del Signore; altre non le vediamo proprio: siamo chiamati alla fede nuda. I Magi sono stati pronti: riconosciuta la stella, sono partiti. Avranno raccontato a casa del bambino? (Noi cosa raccontiamo, in famiglia?). Dopo la crocifissione (terremoto, terra oscurata), avranno collegato gli eventi a quelli di Betlemme? (Noi, ne siamo capaci?). I Magi sono dei misteri, il Vangelo non dà risposte, ci propone però di fare nostra la loro capacità di vedere, mettendoci in pellegrinaggio, adorando il Dio vero. Lì dove il Signore ci chiama a vivere. 

Questa vicenda è figura della nostra: dover attendere che i tempi siano maturi, vagare incerti, perdere delle occasioni, avere periodi bui; ma anche, come contrappunto, cogliere al volo il nostro posto nel mondo, sentire che tocca proprio a noi, venire chiamati. «Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce». È esperienza umana. Imparata la difficile arte dell’equilibrio, della ponderatezza, del giudizio non vittimistico, occorre mettere tutto ciò al servizio della vita, al servizio della grande domanda: cosa mi sta chiedendo Dio? Il cristiano misura su questo la sua esistenza e la sua consistenza; è un parametro per alcuni versi arido (deserto), duro. È evidente che il mondo si misura con altro (denaro, fama, successo). Al cristiano servono ascolto, gratificazione, sicurezza, per poter portare avanti con serenità e compiutezza la propria vita, ma senza voler essere “di più” degli altri. Equilibrio. La nostra umanità è imperfezione, fallimento, imprevisto; ma è anche verità, intuizione, luce.

Lucia Zinni e Luca Pavanello