Giovedì
29
Giugno 2023
santi Pietro
e Paolo apostoli
Matteo 16,18
Tu sei Pietro.
san Siro

Ascolto

Atti 12,1-11

In quel tempo il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa. Fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni. Vedendo che ciò era gradito ai Giudei, fece arrestare anche Pietro. Erano quelli i giorni degli Àzzimi. Lo fece catturare e lo gettò in carcere, consegnandolo in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, col proposito di farlo comparire davanti al popolo dopo la Pasqua. Mentre Pietro dunque era tenuto in carcere, dalla Chiesa saliva incessantemente a Dio una preghiera per lui. In quella notte, quando Erode stava per farlo comparire davanti al popolo, Pietro, piantonato da due soldati e legato con due catene, stava dormendo, mentre davanti alle porte le sentinelle custodivano il carcere. Ed ecco, gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella. Egli toccò il fianco di Pietro, lo destò e disse: «Àlzati, in fretta!». E le catene gli caddero dalle mani. L’angelo gli disse: «Mettiti la cintura e légati i sandali». E così fece. L’angelo disse: «Metti il mantello e seguimi!». Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione. Essi oltrepassarono il primo posto di guardia e il secondo e arrivarono alla porta di ferro che conduce in città; la porta si aprì da sé davanti a loro. Uscirono, percorsero una strada e a un tratto l’angelo si allontanò da lui. Pietro allora, rientrato in sé, disse: «Ora so veramente che il Signore ha mandato il suo angelo e mi ha strappato dalla mano di Erode e da tutto ciò che il popolo dei Giudei si attendeva».

dal Salmo 33

Il Signore mi ha liberato da ogni paura.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome. Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono, e li libera. Gustate e vedete com’è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia.

2 Timoteo 4,6-8.17-18

Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

Matteo 16,13-19

In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Medito

I quadri e le statue che abbelliscono le nostre chiese ci rappresentano sempre Pietro e Paolo come figure imponenti, forti e sicure di sé. Il Nuovo Testamento ce li presenta invece nella loro complessità, con i pregi e difetti che caratterizzano ogni persona umana. Il brano degli Atti ci racconta di un Pietro sballottato dagli eventi – sbattuto in carcere e poi misteriosamente liberato – e quasi incapace di distinguere sogno e realtà. Nel brano del Vangelo ci vengono descritte la sua prontezza e il suo entusiasmo, che gli valgono il primato sugli altri apostoli. Poi però lo vedremo addormentarsi nell’ora buia del Getsemani e rinnegare più volte di essere discepolo di Gesù nel momento di massima solitudine del suo Maestro.

E Paolo? Nella lettera a Timoteo lo sentiamo tirare le fila della sua vita: «Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede». Ci ricordiamo però che qualcuno ha dovuto dargli una bella botta facendolo cadere per dare una svolta alla sua brillante e cruenta carriera di difensore delle tradizioni, e che a fronte di grandi aperture (il superamento della schiavitù, l’apertura ad altre culture, la capacità di interloquire in modo schietto con le autorità) nei suoi scritti ci sono a volte tratti di misoginia che facciamo fatica a condividere.

La festa di Pietro e Paolo diventa quindi occasione per ricordarci che non è per i nostri meriti o per le nostre doti che siamo amati da Dio e che possiamo fare cose grandi nel suo nome. È nella mia complessità, impastata di intuizioni e limiti che «il Signore mi è stato vicino e mi ha dato forza».

Francesca Benciolini e Agostino Cortesi

Prego

Dice la verità
che ha nel cuore.

dal Salmo 14