Domenica
12
Febbraio 2023
VI Domenica del Tempo Ordinario - Anno A
II settimana del Salterio
Matteo 5,22
Ma io vi dico.
santi Martiri di Abitene

Ascolto

Siràcide 15,16-21

Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custodiranno;
se hai fiducia in lui, anche tu vivrai.

Egli ti ha posto davanti fuoco e acqua:
là dove vuoi tendi la tua mano.

Davanti agli uomini stanno la vita e la morte, il bene e il male:
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà.

Grande infatti è la sapienza del Signore;
forte e potente, egli vede ogni cosa.

I suoi occhi sono su coloro che lo temono,
egli conosce ogni opera degli uomini.

A nessuno ha comandato di essere empio
e a nessuno ha dato il permesso di peccare.

dal Salmo 118

Beato chi cammina nella legge del Signore.

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore. 
 
Tu hai promulgato i tuoi precetti
perché siano osservati interamente.
Siano stabili le mie vie
nel custodire i tuoi decreti. 
 
Sii benevolo con il tuo servo e avrò vita,
osserverò la tua parola.
Aprimi gli occhi perché io consideri
le meraviglie della tua legge. 
 
Insegnami, Signore, la via dei tuoi decreti
e la custodirò sino alla fine.
Dammi intelligenza, perché io custodisca la tua legge
e la osservi con tutto il cuore.

1 Corinzi 2,6-10

Fratelli, tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria.
Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria.
Ma, come sta scritto:
«Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,
né mai entrarono in cuore di uomo,
Dio le ha preparate per coloro che lo amano».

Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito;  lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio.

Matteo 5,17-37

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!
Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio.
Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».

Medito

Guardare a fondo il proprio cuore non è mai un’esperien­za facile. Costringe a tirare fuori verità che possono fare male, soprattutto quando non accetto la realtà che ho davanti. L’orgo­glio, il desiderio di compiere ciò che sembra giusto a me, seguire la mia visione delle cose… non sono necessariamente atteggia­menti sbagliati, ma può capitare che la realtà che mi sta intorno abbia bisogno di qualcos’altro.
È l’eterno tentativo di mettere insieme esigenze umanissime con una visione di più ampio respiro, dove la mia vita e quella degli altri è vista come qualcosa di così prezioso che va custodito sem­pre e comunque.
Per fare questo, oggi, il Signore ci mette nelle mani due stru­menti: la Legge e lo Spirito. Letto così, su due piedi, la prima sembra dettare solo una serie di norme per regolarci nella nostra quotidianità, il secondo sembra dare una libertà che, a prima vista, libera da ogni costrizione, anche quelle che, nella Legge, ci stanno più strette.

«Se vuoi osservare i suoi comandamenti, essi ti custo­diranno», dice il Siracide. La Legge non è una serie di regole che vogliono imporre un modo di vivere, ma dei paletti che indicano la strada per vivere bene. Davanti a noi abbiamo sempre una scelta da compiere, tra il bene e il male, tra ciò che vogliamo e ciò che è giusto, tra l’indifferenza e la vita nello Spirito. Sta a noi scegliere, ma quella Legge che nell’Antico Testamento è il sentiero sicuro per custodire la bontà della vita, con Gesù fa un passo in avanti, o meglio, si compie pienamente. Al centro di tut­to non c’è una regola da seguire, ma la verità del proprio cuore da scoprire. Al centro c’è il rispetto della dignità di ciascuno, la capacità di stare nel conflitto con lo sguardo del perdono, la ve­rità delle proprie relazioni, la fedeltà e la fiducia che l’altro può riporre in me. Al centro c’è quell’amore per Dio e per il prossimo che lo Spirito ha già iscritto dentro di noi.

«Ma io vi dico» è un invito costante a rientrare in me stes­sa, a guardare il mio cuore nella sua bellezza e nelle sue diffi­coltà, nella chiusura e nella sua capacità di empatia, nella sua parziale indifferenza e nei suoi slanci di generosità. Mi chiede di mettermi davanti alla Legge che sento come una costrizione, e a scoprirvi invece il “di più” di umanità che custodisce. Mi spinge ad affidarmi allo Spirito, perché le mie scelte siano sempre se­condo il cuore di Dio, cui orientare, in ogni momento, anche il mio, perché «lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio».
Ti prego, Signore, di aiutarmi a tenere in mente quel «ma» che fa la differenza, soprattutto quando, con chi incontro nella quoti­dianità, mi accontento di rimanere in superficie, con il rischio di non vivere nella pienezza che invece tu mi chiedi.

Manuela Riondato