Ti benedica il Signore
Progetto512022-12-27T15:52:24+01:00Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. Numeri 6,24-26
Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace. Numeri 6,24-26
Nella “Fuga in Egitto” dipinta da Boccaccio Boccaccino, la Sacra Famiglia affronta un viaggio pieno di incognite e insidie. In primo piano ci sono un leone e un orso, animali che nella Scrittura sono considerati molto pericolosi.
Don A. ha preparato un menù quindicinale per la nostra piccola comunità di preti. Ha preso ispirazione da diete trovate in internet: le ha cercate “ipo”, per evitarci i vari “iper” che caratterizzano il nostro tempo.
I Riti introduttivi si concludono con la Colletta. Questo termine deriva dal verbo colligere, che vuol dire raccogliere: il sacerdote invita tutti alla preghiera: «Preghiamo!», c’è una pausa di silenzio in cui tutti pregano uniti a lui e in quel momento di silenzio avviene la raccolta della preghiera in un’unica orazione.
Ciò che accomuna le diverse opere del pittore americano Edward Hopper è il senso di solitudine, isolamento e nostalgia che l’artista è riuscito a comunicarci attraverso i suoi soggetti.
«Le figlie di Selofcad dicono bene» (Numeri 27,7): così si esprime il Signore nei confronti di queste cinque donne che invitano Mosè e tutto il popolo sul riflettere sui loro diritti. Quante volte abbiamo sentito dire che la Bibbia (e soprattutto l’Antico Testamento) è maschilista e che la donna non conta nulla in questi libri!
Si prende per mano un bambino piccolo per camminare insieme per strada. I fidanzati si tengono la mano come gesto di tenerezza, ma anche per dire, simbolicamente, «camminiamo insieme».
Anche questi sono versi di guerra composti mentre infuria, non lontano, non vicino seduti di sghembo a un tavolo rischiarato da lumi mentre cingono le porte di palme anche questo è un canto verso Dio che chini lo sguardo su noi vermi e ci travolga amati e non amati. Non una tregua – un dono per questa terra folgorata. Antonella Anedda
Il pittore Altobello Melone ha accostato, come in un dittico, i due episodi raccontati nel capitolo 2 di Matteo: la strage degli innocenti e la fuga in Egitto. Mentre Erode porta a termine il suo piano di morte, Dio guida Giuseppe affinché porti in salvo Gesù e Maria.
La paura doveva abbandonare i monti e le valli. La verità doveva raggiungere la meta prima della menzogna. Alcune sciagure non dovevano più accadere, ad esempio la guerra e la fame, e così via. Doveva essere rispettata l’inermità degli inermi, la fiducia e via dicendo. Chi voleva gioire del mondo si trova di fronte a un’impresa impossibile. La stupidità non è ridicola. La saggezza non è allegra. Wisława Szymborska
Protagonista del dipinto di Altobello Melone è la violenza insensata che si abbatte sui corpi teneri e nudi di molti bimbi innocenti.
Doveva essere migliore degli altri il nostro ventesimo secolo. Non farà più in tempo a dimostrarlo, ha gli anni contati, il passo malfermo, il fiato corto. Sono ormai successe troppe cose che non dovevano succedere, e quel che doveva arrivare non è arrivato. Ci si doveva avviare verso la primavera e la felicità, tra l’altro. Wisława Szymborska