Il cieco nato
BIZZO JENNY2025-01-27T15:58:34+01:00In questo luogo elevato del corpo, l’anima si sveglia ecco il cieco nato che mi meraviglia. Il giardino davanti a lui si è aperto un ritmo nuovo si impone all’universo.
In questo luogo elevato del corpo, l’anima si sveglia ecco il cieco nato che mi meraviglia. Il giardino davanti a lui si è aperto un ritmo nuovo si impone all’universo.
Esulti il coro egli angeli, esulti l'assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Curarsi con la bocca, con gli occhi, curarsi con il cielo, accordare il cuore con le foglie con le formich
Se tu mi guardi con i tuoi occhi dai quali mi viene incontro la tenerezza e se io guardandoti con i miei occhi ti faccio spazio dentro di me, in questo incrocio di sguardi che riassume milioni di attimi e di parole, in questo scambio silenzioso che per entrambi è guardare e lasciarsi guardare, in questo penetrare l’uno nell’altro nel tempo con benevolenza, ci è dato tessere la reciprocità di questo amore e forse la gratuità.
«Non manchi l’attenzione inclusiva verso quanti, trovandosi in condizioni di vita particolarmente faticose, sperimentano la propria debolezza, specialmente se affetti da patologie o disabilità che limitano molto l’autonomia personale.
La morte è stata inghiottita nella vittoria. Dov’è, o morte, la tua vittoria? Dov’è, o morte, il tuo pungiglione? (1Corinzi 15,55). La risurrezione di Cristo, come ci ricorda san Paolo, è la vittoria sulla morte che è il peccato.
La Pasqua offre un’occasione unica per imparare a rileggere fatti e avvenimenti che ci coinvolgono personalmente: tutto ciò che il Gesù terreno ha vissuto, ciò che ha compiuto, le parole che ha detto e le promesse che ha fatto, acquistano, con la risurrezione, un significato che va oltre il semplice “fatto” in sé.
Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente? Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa. Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra.
Il fiume non può tornare indietro. Nessuno può tornare indietro. Tornare indietro è impossibile nell’esistenza. Il fiume deve accettare la sua natura e entrare nell’oceano.
Dicono che prima di entrare in mare il fiume trema di paura. A guardare indietro tutto il cammino che ha percorso, i vertici, le montagne, il lungo e tortuoso cammino che ha aperto attraverso giungle e villaggi.
Cristo Gesù, quando tutto è oscurità e sentiamo la nostra debolezza e impotenza, donaci di sentire la tua presenza, il tuo amore e la tua forza.
Maria, madre del perdono, aiutaci ad accettare la grazia del perdono. Fa’ di questa Quaresima un tempo utile, un tempo di riconciliazione e un tempo di Salvezza per tutti quelli che cercano Dio.