Lunedì
01
Gennaio 2024
Maria SS. Madre di Dio
Luca 2,19
Custodiva tutte queste cose,
meditandole
nel suo cuore.
san Fulgenzio

Ascolto

Numeri 6,22-27

Il Signore parlò a Mosè e disse: «Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo: Così benedirete gli Israeliti: direte loro: Ti benedica il Signore e ti custodisca. Il Signore faccia risplendere per te il suo volto e ti faccia grazia. Il Signore rivolga a te il suo volto e ti conceda pace”. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò».

dal Salmo 66

Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; perché si conosca sulla terra la tua via, la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino, perché tu giudichi i popoli con rettitudine, governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio, ti lodino i popoli tutti. Ci benedica Dio e lo temano tutti i confini della terra.

Gàlati 4,4-7

Fratelli, quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare quelli che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli. E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: Abbà! Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio.

Luca 2,16-21

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo

Medito

Oggi si celebra la Giornata Mondiale della Pace, quella pace che è dono di Dio e che è stata portata da Cristo. Permettiamo, quindi, che dal messaggio del Vangelo scaturisca il messaggio di pace. La lettura del Vangelo si apre con l’immagine emblematica di come l’annuncio non si ferma al mero ascolto, ma diventa azione, cammino, vita concreta. I pastori che hanno accolto l’annuncio dell’angelo si mettono in cammino verso la meta indicata. E, incontrato il bambino, diventano essi stessi annunciatori. È la forza intrinseca dell’evangelizzazione! Perché l’annuncio non è solo “parole” degli uomini, ma contiene in sé la potenza della Parola di Dio stessa, che è il vero “motore” dell’evangelizzazione.

Altra indicazione forte del Vangelo odierno è che la buona notizia è rivolta agli ultimi (i pastori) e questi a loro volta sono i divulgatori entusiasti. E proprio perché ultimi, sono in grado di interpretare l’annuncio diversamente da come lo avrebbe interpretato un qualsiasi altro ebreo del tempo. Il liberatore non è un uomo forte, è un bambino. Il Messia non è un re circondato da una corte, ma un neonato in una mangiatoia. L’annuncio crea inevitabilmente stupore. Sia nei pastori, sia in Maria e Giuseppe. E in Maria abbiamo l’esempio di come questo stupore non è un fatto momentaneo, ma è come un seme che è piantato nel cuore e poi germina e cresce: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore». Una pianta che crescendo cambia il cuore, la persona, ma anche il mondo circostante. È sempre la forza intrinseca dell’annuncio!

La narrazione evangelica prosegue raccontando ciò che accade per ogni figlio nella discendenza di Abramo: la circoncisione, che testimonia l’essere in alleanza con Dio, così ben descritta nella prima lettura odierna. Anche in altre culture per siglare un’alleanza si versa del proprio sangue da un taglio. Noi cristiani tendiamo a non dare importanza a questo evento della vita di Gesù. Tuttavia esso testimonia come Gesù sia incarnato in una storia, come sia pienamente uomo, come sia pienamente ebreo.

Stefano Spreafichi e Monica Stortolani