Domenica
13
Agosto 2023
XIX domenica del Tempo
Ordinario – Anno A
III settimana del salterio
Matteo 14,29
Si mise
a camminare
sulle acque e andò verso Gesù.
santi Poziano e Ippolito

Ascolto

1 Re 19,9.11-13

In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera.
Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.

dal Salmo 84

Mostraci, Signore, la tua misericordia.

Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli. Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme, perché la sua gloria abiti la nostra terra.

Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino.

Romani 9,1-5

Fratelli, dico la verità in Cristo, non mento, e la mia coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito Santo: ho nel cuore un grande dolore e una sofferenza continua.
Vorrei infatti essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli, miei consanguinei secondo la carne. Essi sono Israeliti e hanno l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse; a loro appartengono i patriarchi e da loro proviene Cristo secondo la carne, egli che è sopra ogni cosa, Dio benedetto nei secoli. Amen.

Matteo 14,22-33

[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, in disparte, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava lassù, da solo.
La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde: il vento infatti era contrario. Sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare. Vedendolo camminare sul mare, i discepoli furono sconvolti e dissero: «È un fantasma!» e gridarono dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro dicendo: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!».
Pietro allora gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire verso di te sulle acque».
Ed egli disse: «Vieni!». Pietro scese dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma, vedendo che il vento era forte, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù tese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Davvero tu sei Figlio di Dio!».

Medito

Del Vangelo vorrei soffermarmi sulla figura di Pietro. Egli si fida così tanto della parola di Gesù che, nonostante la tempesta, scende dalla barca per raggiungere il Maestro. Pietro avrebbe potuto aspettare l’arrivo di Gesù al sicuro sulla barca, in compagnia degli altri apostoli, rimanendo nella sua cosiddetta “comfort zone”; gli apostoli erano pescatori esperti e sapevano come governare la barca nonostante la tempesta. Invece Pietro è così attratto da Gesù che abbandona le proprie sicurezze e lascia la barca; ma ecco che dopo un primo momento di entusiasmo, in cui tutto procede bene e Pietro è persino in grado di camminare sulle acque, subentrano in lui il dubbio, l’incertezza e la paura dell’ignoto.

Quante volte nei crocevia della mia vita mi è capitato di affidarmi al Signore. Penso alle scelte importanti come il matrimonio, il diventare genitore, le scelte lavorative, il percorso di studi. Tutti momenti in cui è stato necessario lasciare le mie sicurezze per intraprendere un nuovo percorso, nella speranza di fare un passo in più verso la realizzazione del progetto che il Signore ha per me.

Ma poi, come è successo a Pietro, dopo l’entusiasmo iniziale sono subentrate le prime fatiche, i dubbi e le incertezze. Ed è in questi momenti che dobbiamo avere fiducia nel Signore, che è sempre pronto a tenderci una mano per sollevarci dalle nostre fragilità. A tal riguardo mi pare interessante notare come Gesù, nell’aiutare Pietro, si limiti a dire a quest’ultimo «uomo di poca fede»; uomo di poca fede non vuol dire uomo senza fede. In altri termini Gesù riconosce la fede di Pietro, che ha avuto il coraggio di scendere dalla barca.

Tuttavia penso che avere fede non voglia dire essere immuni a sentimenti di dubbio, paura o scoraggiamento. Quello che mi insegna questo Vangelo è che anche nei momenti di dubbio e insicurezza, che inevitabilmente incontreremo lungo il nostro cammino, non dobbiamo dimenticarci che il Signore è sempre pronto a tenderci una mano per aiutarci. Dobbiamo però essere consapevoli, come ci insegna Elia nella prima lettura di questa domenica, che il Signore non si manifesta nella nostra vita con grandi stravolgimenti, come terremoti e tempeste, ma come una brezza leggera la cui presenza spetta a noi saper riconoscere.

Chiedo quindi al Signore che mi doni una fede matura, di andare oltre l’entusiasmo della prima ora e che sia capace di non vacillare di fronte alle prime difficoltà, e di essere in grado di riconoscere la sua presenza e la sua mano tesa pronta ad aiutarmi nei momenti di bisogno.

Francesco Pozziani