Editoriale | Dicembre 2022

Un imprevisto straordinario

Dici “imprevisto” e pensi subito a qualcosa di negativo, a un fatto inaspettato, accaduto improvvisamente e che in qualche modo destabilizza: «imprevisto sul lavoro», «imprevisto familiare», «un guasto imprevisto all’auto». Ma un imprevisto non può avere anche un’accezione positiva? Una sorpresa che sconvolge, qualcosa che rompe la monotonia della quotidianità, che irrompe nelle nostre abitudini per scardinarle, seppure per un breve tempo. Eugenio Montale chiude la poesia Prima del viaggio con questi versi: «E ora che ne sarà/ del mio viaggio?/ Troppo accuratamente l’ho studiato/ senza saperne nulla. Un imprevisto/ è la sola speranza». L’imprevisto in questi versi ci ricorda che la vita non sempre segue i nostri piani. L’Avvento che viviamo nel mese di dicembre è proprio un viaggio, abbastanza definito, che ci conduce al più grande, misterioso, straordinario imprevisto della storia del cristianesimo: la nascita di Gesù. Un evento formidabile che ogni volta può sconvolgerci in maniera nuova e inaspettata e può portare dentro di noi piccoli o grandi cambiamenti. Accogliere il Bambino nella nostra vita, nella sua umiltà e semplicità, non ci mette sicuramente al riparo da altri eventi inaspettati, non ci assicura un viaggio lineare e tranquillo, senza intoppi, ma ci garantisce di realizzare pienamente la nostra vita.

Lodovica Vendemiati