Editoriale | Ottobre 2022
Missione (sempre) incompiuta
Consultando i siti delle aziende o delle istituzioni è facile trovare una sezione intitolata Missione oppure, in inglese, Mission. Spesso è presente anche una sezione intitolata Visione o Vision. È interessante che queste due parole – che nascono, di fatto, dalla Bibbia – siano divenute abituali nel mondo del lavoro, e costituiscano degli strumenti indispensabili per presentare una realtà.
Tra i cristiani, invece, parole come visione e missione godono di poca celebrità e frequenza. Peggio, a volte si riferiscono a esperienze dai tratti discutibili. «Ho avuto una visione», dice poco di profezia e più di bizzarria. «Abbiamo una missione importante da compiere», parla più di aggressività che di un dono da condividere. Immagino che, facendo un sondaggio tra i cristiani, chiedendo quale sia la loro visione della fede o del mondo emergerebbe un po’ di tutto e, forse, anche qualcosa di poco evangelico. Ugualmente, chiedendo in merito alla missione chissà quante tendenze potremmo raccogliere. «Di me sarete testimoni» (Atti 1,8) è il versetto biblico scelto dal Papa per il suo messaggio in occasione della Giornata Missionaria Mondiale di quest’anno. Ci auguriamo di essere tutti testimoni della visione e della missione di Gesù che ha i tratti di una fraternità planetaria in costruzione e del dono della misericordia di Dio offerto a ogni persona.
Don Giulio Osto
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