Editoriale | Maggio 2023

Maria, fonte di speranza

Maria che accende la speranza: papa Francesco, in una delle sue udienze nel maggio del 2017, ci parla di lei come Madre della speranza. Lei è «lì, fedelmente presente, ogni volta che c’è da tenere una candela accesa in un luogo di foschia e di nebbie» perché ha attraversato più di una notte nel suo cammino, ma mai si è persa d’animo, mai manifesta moti di protesta o di ribellione, mai si deprime. È donna silenziosa, che sa ascoltare e accogliere, che ha fiducia. Del resto avere speranza significa proprio avere un sentimento di attesa fiduciosa per la realizzazione di quanto si desidera. Maria l’accende anche per noi questa speranza, la nutre, l’accarezza, la concepisce, la infonde e la fa rinascere. Fra le tante caratteristiche e i tanti sentimenti che compongono la figura di Maria, la speranza, la capacità di accendere la fiammella qui in terra, fra i mortali, fra gli uomini e le donne di fede, è quello di cui abbiamo più bisogno in questo momento, per tutti gli accadimenti, grandi e piccoli, che ci travolgono e stravolgono. Nell’ultimo canto del Paradiso, Dante, per voce di san Bernardo, la invoca come «Vergine Madre», «umile e alta», fiaccola ardente di carità e «intra ’ mortali, / se’ di speranza fontana vivace»: ecco, abbiamo proprio bisogno di dissetarci a questa fonte, vivace, inesauribile e abbondante che Maria ci offre.

Lodovica Vendemiati