Le parole della liturgia | Agosto 2023

La prima lettura

La Liturgia è la cautela nel dire Dio. Ci invita a sospendere le nostre parole, quando parla Dio, perché accada un avvenimento concreto e produttivo di salvezza. È l’avvento del parlare di Dio. Se non sospendiamo la nostra inutile verbosità, Dio non riesce a raggiungerci con la sua parola.
Il Lezionario riporta in ordine le pericopi secondo i dettami dell’Ordo lectionum missae, che ne regola anche la sua forma, secondo tre principi: l’unità tra l’Antico e il Nuovo Testamento; la varietà, in modo che nei tre anni liturgici venga proposta la lettura di buona parte della Sacra Scrittura; e la concordanza fra le letture, che non è l’unità tematica, su cui si articolano le letture di una giornata (parlare di un tema di quella Domenica sarebbe fare catechesi). È invece il rapporto dialettico tra la promessa e il compimento, l’anticipazione che si trova nell’Antico testamento e la realizzazione che si attua nel Nuovo. L’Apostolo dichiara che è possibile vivere quella fede basata sulla rivelazione, e interpella ciascuno ad aderire a quella fede annunciata.
In tutti i giorni festivi, le letture dell’Epistola e del Vangelo sono precedute da un’altra lettura tratta dall’Antico Testamento oppure, nel Tempo pasquale, dagli Atti degli Apostoli. In tal modo è messo più chiaramente in luce lo sviluppo del mistero della salvezza, a partire dallo stesso testo della rivelazione: la prima lettura è uno squarcio profetico che annuncia e attende il compimento che si attua nel Vangelo.
Tutto ciò è ordinato in modo da far aumentare sempre più nei fedeli la fame di ascoltare la parola del Signore che, sotto la guida dello Spirito Santo, spinge il popolo della Nuova Alleanza alla perfetta unità della Chiesa. Meditando le Sacre Scritture, si nutriranno ogni giorno di più delle parole del Signore.

Elide Siviero