Le parole della liturgia | Ottobre 2022

La memoria del Battesimo

Nella Messa, l’atto penitenziale non è essenziale, è un rito di passaggio e a volte si omette come quando celebriamo l’Eucaristia con la Liturgia delle Ore, oppure il Rito del Battesimo o il Matrimonio. Esso può essere sostituito dall’aspersione con l’acqua benedetta, memoria del Battesimo, che si può fare ogni domenica, specialmente nel tempo di Pasqua. L’aspersione non evoca la purificazione dei peccati, ma la gioia di essere stati immersi nella vita di Cristo.

Sono meravigliose le formule proposte per questo rito con il quale si chiede che: «Il Signore ci rinnovi interiormente per essere sempre fedeli allo Spirito Santo che ci è stato dato in dono». Il sacerdote, dopo aver invitato il popolo alla preghiera, pronuncia una benedizione sull’acqua con la quale aspergerà l’assemblea. Nella formula proposta per il tempo di Pasqua, abbiamo il significato di questo rito: «Signore Dio onnipotente, ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo. Memori dell’opera mirabile della nostra creazione e dell’opera ancor più mirabile della nostra salvezza, ti preghiamo di benedire quest’acqua. Tu l’hai creata perché donasse fecondità alla terra e offrisse sollievo e freschezza ai nostri corpi. Di questo dono della creazione hai fatto un segno della tua misericordia: attraverso l’acqua del mar Rosso hai liberato il tuo popolo dalla schiavitù… Con l’immagine dell’acqua viva i profeti hanno preannunciato la nuova alleanza che tu intendevi offrire agli uomini. Infine con l’acqua, santificata da Cristo nel Giordano, hai rinnovato la nostra umanità peccatrice nel lavacro battesimale. Ravviva in noi, o Signore, nel segno di quest’acqua benedetta il ricordo del nostro Battesimo, e donaci di essere uniti nella gioia ai nostri fratelli che sono stati battezzati nella Pasqua di Cristo Signore».

Elide Siviero