Le parole della liturgia | Luglio 2023

La Liturgia della Parola

La celebrazione liturgica propone una duplice mensa: quella della Parola e quella del pane e del vino. Ma in esse Cristo offre alla sua Chiesa un’unica comunione con la sua persona: si dona a noi come Parola viva del Padre e come Pane e Vino eucaristici da assumere.
Questo binomio, Parola e Sacramento, è narrato dalla vicenda dei discepoli di Emmaus (Luca 24) che riconoscono il Risorto quando spezza il pane e si ricordano l’ardore che provavano ascoltandolo mentre spiegava le Scritture. È un legame che risale al modo di celebrare degli ebrei che commemoravano le feste leggendo le Scritture e consumando una cena familiare. Questo avviene per tutti i sacramenti, non solo per la celebrazione dell’Eucaristia. Non c’è nessun rito senza un previo ascolto della parola di Dio da parte della comunità: il gesto
sacramentale è sempre illuminato dal messaggio biblico. In esso è proclamata la storia della salvezza continuamente operata da Dio; l’Eucaristia celebra questa stessa storia nel suo punto culminante: la morte e risurrezione di Gesù Cristo, il Mistero pasquale.
La lettura della Scrittura nella Messa non è una lezione di catechismo e nemmeno di cultura religiosa. Non è solo preparazione per la liturgia eucaristica, ma è già vera comunione con Cristo attraverso la fede e l’adesione al suo messaggio. Non ascoltiamo le letture per curiosità o per esserne istruiti, ma per celebrare quello che già dovremmo conoscere. La Parola annuncia il pane, il pane realizza la Parola. I due aspetti trovano il loro punto di unione nello stesso Gesù. Noi ci nutriamo di Cristo sia dalla mensa della parola di Dio che da quella del pane della vita.
Nella Liturgia della Parola celebriamo questo avvenimento: Dio ci parla. È un’azione attuale di Dio, un avvenimento salvifico che si compie per noi oggi.

Elide Siviero