Editoriale | Luglio 2025
I nonni, grazia e forza
Lʼaveva istituita papa Francesco il 31 gennaio 2021. Aveva voluto dedicare ai nonni e agli anziani una giornata specifica, celebrata dalla Chiesa ogni quarta domenica di luglio. Per quella di questʼanno, che cade domenica 27, il Santo Padre aveva scelto il tema che era legato a quello dellʼanno giubilare che stiamo vivendo. «Beato chi non ha perduto la sua speranza» (cfr. Sir 14,2) sono infatti le parole scelte, tratte dal libro del Siracide, che esprimono la beatitudine degli anziani e indicano nella speranza riposta nel Signore la via per una vecchiaia cristiana e riconciliata. Questa quinta Giornata diventa allora unʼoccasione per riflettere su come la presenza di nonni e anziani possa diventare un segno di speranza in ogni famiglia e comunità. Ed è proprio così: non persone da scartare, ma portatori di saggezza, di esperienza di vita, di pacatezza. Hanno uno sguardo più lungo sui fatti della vita, ne testimoniano i valori insieme anche a quelli della fede. Spesso sono proprio loro a trasmetterla ai nipoti, in maniera genuina e semplice, con una preghiera recitata insieme o partecipando a una celebrazione. Sono Gioacchino e Anna, che già nel loro nome (“grazia”, per Hannah, in ebraico e “Dio rende forti” per Gioacchino sempre dallʼebraico) portano un messaggio da cogliere, uno spunto di riflessione per uno sguardo nuovo sulla vocazione della vecchiaia.
Lodovica Vendemiati
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