Editoriale | Marzo 2022
A capo chino
All’inizio della Quaresima chiniamo il capo. È un gesto semplice, ma mette in moto dinamiche non facili: il riconoscimento della misericordia di Dio e la verità di ciò che siamo, il coraggio di prenderci le nostre responsabilità, la volontà di conversione. Forse l’umiltà arriva alla fine, quando ci rendiamo conto che non chiniamo il capo per paura o per legge, e neppure per uniformità o per apparenza. È nel momento in cui il capo è chino, in quel tempo piccolo in cui ci viene appoggiata un po’ di cenere che ci imbratta, che possiamo tornare alla nostra dimensione. Siamo creature di cui il Creatore vuole prendersi cura, anche se è necessario scendere da tutti i nostri piedistalli per rendercene conto e permettergli di farlo: in quel momento restiamo solo noi e quel gesto, antico e nuovo allo stesso tempo.
La Quaresima fin dall’antichità è un itinerario battesimale. I catecumeni vivono questo tempo in modo particolarmente intenso, perché li prepara a diventare cristiani durante la veglia pasquale, al termine di un lungo itinerario. Per tutti rimane un invito a riscoprire quella vita da risorti che abbiamo ricevuto in dono, spogli della vita vecchia, per riprendere con gioia il nostro cammino.
Manuela Riondato
Archivio
Editoriale
TUTTIOttobre 2024
Settembre 2024
Agosto 2024
Luglio 2024
Giugno 2024
Maggio 2024
Aprile 2024
Marzo 2024
Febbraio 2024
Gennaio 2024
Dicembre 2023
Novembre 2023
Ottobre 2023
Settembre 2023
Agosto 2023
Luglio 2023
Giugno 2023
Maggio 2023
Aprile 2023
Marzo 2023
Febbraio 2023
Gennaio 2023
Dicembre 2022
Novembre 2022
Ottobre 2022
Settembre 2022
Agosto 2022
Luglio 2022
Giugno 2022
Maggio 2022
Aprile 2022
Marzo 2022
Febbraio 2022
Gennaio 2022
Dicembre 2021