Le parole della liturgia | Aprile 2022
Colori
Quando partecipiamo ad una Liturgia possiamo notare come i ministri indossino delle vesti liturgiche dai colori variabili. Ciascun colore evoca un aspetto particolare del mistero della fede che la Chiesa celebra lungo l’anno liturgico. Per sottolineare questa diversità, a ciascuno di questi periodi liturgici (ma anche nelle feste della Vergine, degli apostoli e dei santi) è associato un colore.
Il bianco è la somma di tutti i colori: fa riferimento alla divinità e alla gloria ed evoca il trascendente. Talvolta, al suo posto, si usa anche l’oro. Si usa a Natale e nel Tempo di Natale, il Giovedì Santo, a Pasqua e nel Tempo di Pasqua, nelle solennità e feste del Signore, della beata Vergine Maria e dei santi. È usato anche per i sacramenti del battesimo, dell’ordine sacro, del matrimonio e dell’unzione degli infermi.
Il rosso è il colore del sangue: evoca il sacrificio, allude al martirio, ma anche allo Spirito Santo come fuoco vivo e amore. È anche il colore della gioia, perché il colore della vita. Si usa per la Domenica delle Palme, il Venerdì Santo, a Pentecoste, nelle feste degli apostoli e dei martiri e per il sacramento della cresima.
Il viola è il colore che allude alla penitenza, alla vigilanza, al dolore, alla morte; si usa nel tempo di Avvento e di Quaresima, nella commemorazione dei fedeli defunti, per il sacramento della penitenza, nelle esequie.
Il verde è il colore che richiama la natura ed evoca per questo la vita, la linfa, il riposo. Si usa nel Tempo Ordinario.
Il rosaceo è il colore viola della penitenza, ma addolcito nei suoi toni penitenziali. É usato solo nella terza Domenica di Avvento (Domenica Gaudete) e nella quarta di Quaresima (Domenica Laetare) per smorzare il carattere penitenziale ed anticipare la gioia delle ormai vicine solennità (Natale, Pasqua).
Elide Siviero