gennaio 2024
DISEGNARE LA PACE
Chiudi gli occhi e immagina la pace. Cosa vedi? Cosa significa per te vivere in pace?
Si potrebbe dire che la pace è assenza di conflitto: tutti andiamo d’accordo; viviamo in tranquillità, senza inquietudini; ci sentiamo pienamente soddisfatti. Ah, che bello! Peccato che la quotidianità ci pone di fronte ad una realtà spesso molto diversa, al punto da convincerci che la pace sia un’utopia, qualcosa d’irrealizzabile. Cercare spazi e tempi di sollievo è senz’altro sano. Ma sarebbe un’illusione cercare pace fuggendo dal mondo per evitare a tutti i costi i conflitti. Prendere le distanze da qualsiasi cosa che rechi disturbo, isolarsi, anestetizzarsi con il divertimento, internet, l’alcool o con pratiche religiose ‘alternative’, sono tutte cose che ci daranno un conforto solo temporaneo, ma non serviranno a calmare realmente le burrasche che si agitano fuori e dentro di noi.
Gesù non diceva che nella pace c’è la felicità, ma che gli operatori di pace sono felici (Matteo 5,9). Occorre quindi imparare ad affrontare i conflitti con sapienza: coltivare l’ascolto, il rispetto della diversità, l’accoglienza dei propri limiti e di quelli altrui, il perdono. La pace non si ottiene imponendo o persuadendo l’altro della nostra verità. Infatti, la guerra nasce spesso dall’illusione che sia impossibile trovare un compromesso tra le parti e che sia necessario annientare il nemico per affermare le proprie ragioni e ripristinare la ‘pace’.
Seguendo Gesù, saremo felici nel costruire giorno per giorno la pace. Come ci insegna papa Francesco, possiamo partire da piccoli gesti e da parole semplici: “Permesso, scusa, grazie”. E se il conflitto sembra insanabile e la pace compromessa irrimediabilmente, continuiamo ad avere fede nelle parole di Gesù: “La pace che io vi do non è come quella del mondo: non vi preoccupate, non abbiate paura” (Giovanni 14,27).
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