Siamo fatti per amare ed essere amati, sembra quasi una banalità dirlo. Molto meno ovvio è il significato che diamo alla parola “amore”, al punto che ognuno potrebbe intenderla e declinarla a modo suo. Una vera e propria Babele. E se anche ci si mettesse universalmente d’accordo per definire l’amore, saremmo punto a e a capo perché avremmo di fronte ancora la sfida più difficile: come si ama?
In un’epoca in cui spopolano i corsi di formazione per qualsiasi cosa, c’è anche chi insegna l’arte di amare. Sì, perché amare è un’arte, non una tecnica. L’amore ha le sue regole ma non può essere limitato da schemi rigidi e prestabiliti. Come l’arte, l’amore si assimila per apprendistato, quasi sempre affiancandosi ad un maestro che trasmette la sua esperienza ma senza evitare all’allievo la fatica di mettersi in ricerca ed imparare sul campo, anche a rischio di sbagliare.
Se dunque amare è un’arte che si può imparare, noi cristiani abbiamo in Gesù il nostro Maestro. “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato”. Il pane spezzato e donato è il segno più eloquente di questo amore che si fa corpo e sangue, che si fa vedere, ascoltare, annusare, toccare e perfino mangiare! L’amore di Dio, dato e ricevuto, è il cibo più nutriente e terapeutico che esista per la nostra vita. Vale la pena mettersi alla scuola del Grande Artista per fare della nostra esistenza un autentico capolavoro d’amore.

Invito all’ascolto: Francesco Marranzino, “Pane di Vita”. L’amore del Padre. Blessing Music, 2020.