Il mese di novembre si apre con la bella solennità di Tutti i Santi, un’occasione per riflettere su una questione cruciale per la nostra vita di credenti. Infatti, se è abbastanza semplice nutrire la speranza di essere salvati, più difficile è ambire alla santità. Una delle motivazioni che potrebbero indurti a non puntare in alto è la mancanza di autostima fondata sulla falsa  convinzione che i Santi siano persone senza difetti, con doti particolari e doni soprannaturali. Un altro nemico della santità è la paura: forse temi che costi troppo in termini di fatica, rinunce e sofferenze. Un ostacolo subdolo è anche la falsa umiltà, una ritrosia mascherata da modestia che mantiene il cuore ad una rassicurante temperatura costante, tiepido. In generale, per molti cristiani la santità è una meta esagerata, riservata a personalità speciali o un po’ esaltate. E’ importante invece convincersi che la santità è essenziale alla vita della Chiesa, è alla portata di tutti e si esprime in modo assolutamente originale in ciascuno di noi, anche in te!  

Metti al centro il tuo rapporto con Dio e lasciati toccare ogni giorno dal suo amore misericordioso che ti aiuterà a riconciliarti con le tue fragilità. E’ proprio questo il cuore della santità: un’esperienza risanatrice, liberante e trasformante che infonde il coraggio di testimoniare e di donarsi senza paura. Quindi no, non puoi essere santo da solo, coltivando un rapporto esclusivo e autoreferenziale con il Signore. Possiamo essere santi solo insieme, amandoci gli uni gli altri come Gesù ha insegnato.  

Questo mese prenditi del tempo per meditare il quarto capitolo della prima lettera di Giovanni: “Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore […] Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo. […] Chi non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede.” (1Giovanni 4,18-20) 

Da “Tutti i Santi” passiamo a “santi tutti”, insieme! 

Invito all’ascolto: 
Coldplay, “Paradise”. Mylo Xyloto. Parlophone, 2011.