ottobre 2022

UNA CHIESA
DI PESCATORI

I pescatori fanno un lavoro duro e pieno di incognite. Quando lasciano il porto la sera non sanno come andrà la pesca e quando rientrano stanchi alla mattina ignorano quanto gli verrà pagato il pescato. Quando all’improvviso il vento si alza e il mare si ingrossa mentre si trovano al largo, i pescatori non sanno nemmeno se torneranno a casa. Sul peschereccio non navigano da soli ma lavorano insieme, fanno squadra, condividono decisioni, rischi, fatiche e difficoltà. Chissà, forse proprio per questo Gesù ha voluto chiamare quattro pescatori in società tra loro come primi apostoli, pescatori di uomini. Due coppie di fratelli abituati a lavorare insieme, non a caso.  

Ormai da decine di anni si va dicendo che la Chiesa è tutta missionaria. Eppure nell’immaginario collettivo non è ancora tramontata l’idea che missionario/a sia solo chi va a servire i poveri in luoghi esotici. In realtà, in una Chiesa missionaria che si rispetti, tutti i battezzati sono chiamati a lasciare il porto delle sicurezze e delle comodità per affrontare il mare aperto della vita con tutte le incognite e i rischi che questo comporta. Ascoltare e mettere in pratica la Parola è gettare le reti. A tal proposito, Francesco d’Assisi raccomandava ai suoi: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole”. Essere missionario/a non è dunque convincere le masse con sofisticate strategie di comunicazione. Quella non è evangelizzazione: è un’operazione di facciata, o peggio, è manipolazione mentale. Sei missionario/a quando provi ad entrare nella dinamica della carità evangelica, cioè quando il Vangelo permea la tua vita e orienta le tue scelte al punto che quanti ti incontrano percepiscono che Qualcuno ti abita, che sei un cristiano. Infine, la Chiesa missionaria non è tale se non è Chiesa, cioè se alla base non c’è una comunità di persone che si amano gli uni gli altri come Gesù e se non si lavora in unità per edificare il Regno di Dio in mezzo agli uomini. Perciò non è missionario un individuo isolato nel suo tiepido nascondiglio; e nemmeno chi pensa che la santità sia separarsi dal mondo, confinandosi in una solitaria e autoreferenziale idea di perfezione; e ancora, non è missionario chi vive una spiritualità senza misericordia, piena di critiche e giudizi che allontanano e dividono. 

Allora coraggio, abbi fede! Gesù chiama anche te insieme alla tua famiglia e alla tua comunità cristiana a prendere il largo e a gettare le reti in un mondo che ha sete dell’amore di Dio. 

Invito all’ascolto:
Gen Rosso. Testo: Valerio Ciprì. Musica: Benedikt Enderle. “Vieni e seguimi (Live Version)” 2020.

 

ottobre 2022
Sei abbonato? Accedi per saricare il numero di Aprile
Accedi
Non sei ancora abbonato? Abbonati ora!
Abbonamenti