Ogni anno, come insegnante di religione, faccio tanti colloqui: i genitori vengono per sentire come vanno i figli e come si trovano a scuola, ma, soprattutto, per raccontare e condividere le preoccupazioni che vivono nel difficile compito di aiutare qualcuno a crescere. Spiegando queste ultime, può capitare che le parole siano accompagnate da una commozione che diventa pianto.