Domenica
28
Dicembre 2025
Santa Famiglia
di Gesù, Maria e Giuseppe Anno A
Matteo 2,13
Alzati, prendi con te
il bambino e sua madre.
santi Innocenti Martiri

Ascolto

Siracide 3-7.14-17

Il Signore ha glorificato il padre al di sopra dei figli e ha stabilito il diritto della madre sulla prole.
Chi onora il padre espìa i peccati e li eviterà e la sua preghiera quotidiana sarà esaudita. Chi onora sua madre è come chi accumula tesori. Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera. Chi glorifica il padre vivrà a lungo, chi obbedisce al Signore darà consolazione alla madre. Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia, non contristarlo durante la sua vita. Sii indulgente, anche se perde il senno, e non disprezzarlo, mentre tu sei nel pieno vigore. L’opera buona verso il padre non sarà dimenticata, otterrà il perdono dei peccati, rinnoverà la tua casa.

dal Salmo 127

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene.

La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa.

Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita!

Colossesi 3,12-21

Fratelli, scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro.
Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.
Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E rendete grazie! La parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come conviene nel Signore. Voi, mariti, amate le vostre mogli e non trattatele con durezza. Voi, figli, obbedite ai genitori in tutto; ciò è gradito al Signore. Voi, padri, non esasperate i vostri figli, perché non si scoraggino.

Matteo 2,13-15.19-23

I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».

Medito

La fragile vita di ognuno di noi, a nostra insaputa, ha avuto inizio. Ha dovuto essere difesa, curata, coccolata, protetta. I genitori hanno prestato tutte le migliori attenzioni perché nulla potesse accadere al loro figlio bambino. I timori per il domani sono sempre presenti, ma la scoperta quotidiana della bellezza della vita e della sua forza e determinazione, godono di meraviglia e tenerezza. È il silenzio degli sguardi, i sorrisi accennati, le parole dolci sussurrate, le carezze sul fragile volto che raccontano il tutto della presenza dei genitori, pronti ad affrontare un domani che non conoscono.  

La vita sconvolge come un turbinio di emozioni attese. Il Figlio di Dio bambino è costretto alla fuga, ad abbandonare la terra in cui è nato. Lui così fragile, stretto a sua madre, affronta il faticoso, lungo e rischioso viaggio. Entrambi sono rassicurati dalla presenza di Giuseppe, uomo buono e padre premuroso! Si affida a Dio, presenza viva dentro di sé, che gli ha dato quel figlio da custodire, quella donna, Maria, da proteggere perché madre, ma soprattutto, madre del suo Signore. La fiducia è totale nonostante gli sia chiesto di partire, di raccogliere le poche cose e portare con sé quel figlio e sua madre. La paura per la vita del figlio, il suo Signore, lo spinge ad andare oltre se stesso. La fuga dalla vita finora vissuta da Giuseppe con la sua famiglia, non è drammatica, disperata, ma determinata, fiduciosa e piena di speranza di poter, un giorno, ritornare alla sua terra. Si sente protetto, nonostante tutto, da chi gli ha annunciato quell’evento che l’ha sconvolto, al quale si è abbandonato accogliendo Maria nella sua casa. 

Una famiglia messa in pericolo dai prepotenti che temono un bambino. È nel suo vagare, nel suo camminare, soffrire che ogni famiglia ritrova se stessa.  Diversi ma ognuno col proprio vissuto nell’ascolto, nella carità, nella fatica, ma soprattutto nell’amore che è forza per ritrovarsi, gioia nel riconoscersi diversi, speranza nel guardare avanti nonostante tutto e ritrovare la strada del ritorno. Sono le nostre famiglie, i figli, la capacità di ritrovare sempre quella strada che abbiamo tracciato. Così, insieme, umilmente guardando al filo sottile dell’orizzonte della speranza e della fiducia che sta sempre davanti e che ci spinge oltre. 

Nereo e Stefania Tiso