Lunedì
20
Marzo 2023
IV Settimana
del Tempo di Quaresima
Luca 2,51
Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?
san Giuseppe

Ascolto

Samuele 7,4-5a.12-14a.16

In quei giorni. fu rivolta a Natan questa parola del Signore: «Va’ e di’ al mio servo Davide: “Così dice il Signore: Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio. La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”».

dal Salmo 88

In eterno durerà la sua discendenza.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele».

Romani 4,13.16-18

Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede. Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».

Matteo 1,18b-24

In quel tempo. Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Medito

Cerco di immaginarmi come può essersi sentito Giuseppe quando il ragazzo Gesù pronunciò la frase: «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Perché lui, Giuseppe, lo sapeva bene che quel figlio non era suo: gliel’aveva detto un angelo del Signore, ma questo era accaduto un bel po’ di anni prima. È sempre così: passa del tempo da quell’istante in cui la realtà ti si è svelata con lucidità e cominci a chiederti se per caso non avevi sognato, se quello che avevi sentito corrispondeva poi al vero.
«No, forse la mia vita è solo nelle mie mani, i progressi sono tutti nei miei sforzi, nel mio impegno, forse la realtà alla fine si esaurisce solo in quello che vedo…».
E poi, all’improvviso, ti arriva lo schiaffo della vita: il figlio che avevi cresciuto con tanta cura va per una strada che non è proprio quella che immaginavi, la salute ha un crollo improvviso, il marito ha una doppia vita, l’amica che credevi perduta torna da te. E capisci che tutto non è altro che Mistero.

Prego

È un amore edificato
per sempre.
dal Salmo 88