Domenica
15
Gennaio 2023
II Domenica del Tempo Ordinario
Anno A II settimana del Salterio
Giovanni 1,31
Perché
egli fosse
manifestato
a Israele.
san Mauro

Ascolto

Isaia 49,3.5-6

Il Signore mi ha detto:
«Mio servo tu sei, Israele,
sul quale manifesterò la mia gloria».
Ora ha parlato il Signore,
che mi ha plasmato suo servo dal seno materno
per ricondurre a lui Giacobbe
e a lui riunire Israele
– poiché ero stato onorato dal Signore
e Dio era stato la mia forza –
e ha detto: «È troppo poco che tu sia mio servo
per restaurare le tribù di Giacobbe
e ricondurre i superstiti d’Israele.
Io ti renderò luce delle nazioni,
perché porti la mia salvezza
fino all’estremità della terra».

dal Salmo 39

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

1 Corinzi 1,1-3

Paolo, chiamato a essere apostolo di Cristo Gesù per volontà di Dio, e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto, a coloro che sono stati santificati in Cristo Gesù, santi per chiamata, insieme a tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore nostro Gesù Cristo, Signore nostro e loro: grazia a voi e pace da Dio Padre nostro e dal Signore Gesù Cristo!

Giovanni 1,29-34

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».

Medito

Ci sono persone che, fin da quando erano piccole, avevano ben chiaro quale sarebbe stato il loro percorso. Non importa quando arduo fosse o quanti ostacoli hanno incontrato per strada: ora stanno facendo il lavoro dei loro sogni, o comunque sono diventati ciò che volevano. Per me non è stato così: da piccola volevo diventare un’infinità di cose, che avevano bene o male tutte a che fare con la scienza, quando invece sono diventata un’insegnante di religione. Non sono solo questo: con il tempo ho compreso che, qualsiasi fosse il mio sogno, ciò che ero chiamata a fare era prima di tutto testimoniare un amore più grande che mi ha preceduto e che chiede di passare anche attraverso le mie azioni, le mie parole, la mia testimonianza. La scoperta della propria vocazione non è qualcosa di immediato, ma un percorso che un po’ alla volta ti fa comprendere che c’è una mano che ti guida fin dal seno materno, non per diventare “qualcosa” o “qualcuno” di particolare, ma per sperimentare l’amore di Dio ed essere abilitato a donarlo agli altri.

È così che i cristiani sono «santi per chiamata», come li nomina Paolo: nel battesimo hanno ricevuto lo Spirito Santo che li ha resi figli di un Dio che non si stanca mai di chiamare uomini e donne a rispondere al suo amore. Ed è così anche per Gesù: Giovanni stesso testimonia il dono dello Spirito Santo sceso su di lui, rendendolo capace di battezzare in quello stesso amore di cui il Padre lo ha investito. Sappiamo già che il “battesimo” che attende Gesù sarà la croce, in cui si mostrerà davvero il Figlio di Dio. Dentro alla storia della sua vita, Gesù ha percorso strade inedite per portare quell’amore a tutti coloro che incontrava, rimanendo con tutto se stesso dentro alle vicende della vita e della storia del suo popolo. Anche la croce, epilogo di questa storia giocata tra la libertà e il peccato degli uomini, è divenuta luogo di perdono e di amore donato.

Anch’io sono parte di questa storia di chiamate, amata da Dio fin dal seno materno, anch’io ho ricevuto il dono dello Spirito Santo, anch’io posso testimoniare, come Giovanni, che Gesù Cristo è il Figlio di Dio. Come tutti i cristiani, la mia vita è fatta per rispondere a questo amore nel modo in cui le strade del mondo mi mettono innanzi. A volte non so in che modo ciò avvenga: mi ritrovo in situazioni difficili o incontro persone che chiedono la mia attenzione, scoprendo solo più tardi che proprio lì dove non me lo aspetto mi attende il Signore Gesù. Altre volte è la quotidianità della vita, nel suo farsi ritmico e regolare, che mi spinge a riconoscere il Signore nelle piccole cose. Come Giovanni, «io non lo conoscevo», ma un passo dopo l’altro ho compreso che è anche attraverso la mia vita che Gesù Cristo può manifestarsi, a me stessa e agli altri.

Manuela Riondato