Domenica
03
Settembre 2023
XXII domenica del Tempo
Ordinario – Anno A
II settimana del salterio
Matteo 16,23
Non pensi secondo Dio,
ma secondo
gli uomini.
san Gregorio Magno

Ascolto

Geremia 20,7-9

Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Sono diventato oggetto di derisione ogni giorno; ognuno si beffa di me. Quando parlo, devo gridare, devo urlare: «Violenza! Oppressione!». Così la parola del Signore è diventata per me causa di vergogna e di scherno tutto il giorno. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo.

al Salmo 62

Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio, dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene.

Romani 11,33-36

O profondità della ricchezza, della sapienza e della conoscenza di Dio! Quanto insondabili sono i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie! Infatti, chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo tanto da riceverne il contraccambio? Poiché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui la gloria nei secoli. Amen.

Matteo 16,21-27

In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

Medito

«Va’ dietro a me, Satana!». In questo versetto Gesù rimprovera Pietro perché sembra non capire e non accettare quello che sta per succedere, quello che era stato già scritto e annunciato dai profeti e che si sta pian piano avvicinando. È proprio attraverso la figura di Pietro che Gesù si trova più volte davanti alle fragilità e alle paure degli uomini. Pietro, che prova un amore smisurato e incondizionato per Gesù, e non vuole perderlo a tutti i costi, ma poi in preda alla paura lo rinnega tre volte, senza rendersene conto, ricordandosi solo quando sarà troppo tardi e il gallo canterà. Pietro, che accerta al sepolcro la risurrezione di Gesù, ma poi non lo riconosce in mezzo al lago, esterrefatto e incredulo solo in seguito alla pesca miracolosa.

Siamo tutti Pietro, soprattutto quando professiamo la nostra fede e il nostro amore per Gesù, ma poi la paura, le nostre insicurezze, le nostre fragilità prendono il sopravvento e ci allontanano da Dio, impedendoci di seguirlo o addirittura di riconoscerlo. È come se avessimo bisogno di segni, di gesti eclatanti, di sentirci chiamare e richiamare a gran voce, altrimenti fatichiamo a cogliere quello che ogni giorno il Signore ci regala e ci dona. Sentiamo sempre un bisogno innato di cercare lo straordinario, faticando ad accettare e riconoscere i segni di una quotidianità soprattutto quando è scomoda o quando a volte è difficile. Gesù questa domenica comincia a prepararci alla sua dipartita, ma per l’uomo è sempre difficile lasciare andare. Soprattutto quando si tratta delle persone che ami e che vorresti tenere sempre al tuo fianco.

È lo stesso Figlio allora, che a un certo punto capisce che non può più continuare a spiegare, argomentare, predicare a chi non parla la sua stessa lingua e non riesce a cogliere la grandezza dell’amore di Dio nella croce… e si lascia andare. Si affida. Lascia che sia il Padre a indicare il corso delle cose, attraverso lo Spirito Santo, perché quest’ultimo possa guidare e illuminare i passi dei suoi apostoli e dei discepoli. Gesù stesso ammette che essere “solo” uomo non basta più, ma che è necessario un altro tipo di atteggiamento e di fiducia, un affidamento spirituale per guidare e illuminare i passi. È difficile metterlo in pratica ogni giorno, è difficile fidarsi e affidarsi, soprattutto di fronte a situazioni di grande dolore, di fronte a sofferenze e difficoltà. Gesù però non ci chiede di fare grandi cose, ci chiede solo di credere. Non ci chiede sacrifici, non ci chiede ricompense, ma solo di seguirlo. Come hanno fatto gli apostoli quando sono stati chiamati. Il contrario dell’amore non è l’odio, ma la paura. La paura di essere realmente quello che siamo e testimoniarlo a costo della vita stessa.

Liana Benvegnù