Domenica
05
Dicembre 2021
II domenica di Avvento
Luca 3,4
Preparate la via
del Signore

Ascolto

Baruc 5,1-9

Deponi, o Gerusalemme, la veste del lutto e dell’afflizione, rivèstiti dello splendore della gloria che ti viene da Dio per sempre. Avvolgiti nel manto della giustizia di Dio, metti sul tuo capo il diadema di gloria dell’Eterno, perché Dio mostrerà il tuo splendore a ogni creatura sotto il cielo. Sarai chiamata da Dio per sempre: «Pace di giustizia» e «Gloria di pietà».
Sorgi, o Gerusalemme, sta’ in piedi sull’altura e guarda verso oriente; vedi i tuoi figli riuniti, dal tramonto del sole fino al suo sorgere, alla parola del Santo, esultanti per il ricordo di Dio. Si sono allontanati da te a piedi, incalzati dai nemici; ora Dio te li riconduce in trionfo, come sopra un trono regale. Poiché Dio ha deciso di spianare ogni alta montagna e le rupi perenni, di colmare le valli livellando il terreno, perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di Dio.
Anche le selve e ogni albero odoroso hanno fatto ombra a Israele per comando di Dio. Perché Dio ricondurrà Israele con gioia alla luce della sua gloria, con la misericordia e la giustizia che vengono da lui.

dal Salmo 125

Grandi cose ha fatto il Signore per noi

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempì di sorriso, la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti: «Il Signore ha fatto grandi cose per loro». Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni.

Filippesi 1,4-6.8-11

Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo, dal primo giorno fino al presente. Sono persuaso che colui il quale ha iniziato in voi quest’opera buona, la porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù. Infatti Dio mi è testimone del vivo desiderio che nutro per tutti voi nell’amore di Cristo Gesù.
E perciò prego che la vostra carità cresca sempre più in conoscenza e in pieno discernimento, perché possiate distinguere ciò che è meglio ed essere integri e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di quel frutto di giustizia che si ottiene per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.

Luca 3,1-6

Nell’anno quindicesimo dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturea e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilene, sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio venne su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto. Egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia:
Voce di uno che grida nel deserto:
Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
Ogni burrone sarà riempito,
ogni monte e ogni colle sarà abbassato;
le vie tortuose diverranno diritte
e quelle impervie, spianate.
Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!

Medito

Avvento è il tempo dell’attesa, è il fremito gioioso di chi attende una presenza che varca la soglia della propria casa. Avvento è l’invito a fare ordine nella mia quotidianità: ordine nei pensieri, nei comportamenti e nelle scelte. È l’invito a non guardare più alle tristezze e ai lutti del passato.
Chi attende sta sulla porta e guarda lontano per godere di un anticipo dell’incontro con una visita tanto desiderata. Avvento è l’occasione preziosa per spianare le mie ruvidezze caratteriali, per chiedere perdono e donare perdono incondizionato, per accogliere chi tengo a distanza da me.

Il mio Avvento assume valore e significato nella certezza che quando si ama si vive e soltanto quando si ama si è liberi. È la libertà di chi si dona completamente, corpo e anima, sull’esempio del Cristo. Come posso vivere questo tempo che mi avvicina allo stupore dell’incontro con il Figlio di Dio?
Un primo suggerimento mi viene dall’apostolo Paolo: pregare gli uni per gli altri nella certezza che Dio opera in tutti, affinché anch’io diventi operoso nell’esercizio della carità e abbia una vita coerente con gli insegnamenti del Vangelo.
Non è facile. Questi tempi complessi mi attraversano non senza lasciare, a volte, pesanti tracce del loro passaggio: corruzione, tradimenti, ipocrisie, violenze a persone e al mondo naturale. È tempo urgente di cambiare mente, cambiare pensieri. Sono chiamato a leggere la realtà di ogni giorno nella prospettiva del Dio di Gesù Cristo. Sono chiamato a essere diverso nel bene.

Il Battista predica un lavacro per il perdono dei peccati, cioè di tutti quei momenti nei quali mi sono allontanato da lui aggiustando a mio comodo i suoi insegnamenti.
Sono chiamato a rendere il mio battesimo strumento di salvezza per me e gli altri. In quale modo? Divenendo creatura di pace, quella positiva che non è soltanto assenza di conflitti, ma condivisione, accoglienza, perdono chiesto e dato, rispetto della dignità delle persone e del creato.

Sara Abati