Editoriale | Agosto 2025
Le nostre trasfigurazioni
Ci sono diverse “trasfigurazioni” che attraversano questo mese. La prima è certamente quella di Gesù sul monte Tabor, che si rende trasparente alla sua essenza più profonda, quella del Risorto, per ravvivare la speranza dei discepoli; ce n’è un’altra, più silenziosa forse, che coinvolge Maria e la sua dormizione, come viene chiamata dai nostri fratelli ortodossi: la fine della sua vita terrena e insieme l’inizio di quella celeste. Ci sono poi tante piccole trasfigurazioni che siamo chiamati a riconoscere giorno per giorno: i giovani riuniti a Roma per il Giubileo, che ci mostrano un volto di Chiesa “vivo” e vibrante; l’energia di chi vuole camminare nella fede; il tempo della vacanza che rallenta e ci fa abitare una quotidianità che può diventare più riflessiva e aperta a riconoscere la ricchezza dei particolari. Sono momenti che hanno una durata breve, circoscritta, ma che dischiudono in sé tutta la forza della salvezza che ci raggiunge, in modi diversi, dentro qualsiasi stagione della vita.
Ecco allora l’invito a riconoscere, attraverso queste trasfigurazioni, il dono del Signore risorto che diventa sorgente di speranza anche lì dove abbiamo bisogno di una pausa, per riconoscerlo ancora una volta attraverso le sorelle e i fratelli, nella Chiesa, nel mondo che ci viene incontro.
Manuela Riondato
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